Vesuvio 90 giorni dopo

Sono passati ormai più di novanta giorni da quando il Vesuvio è stato avvolto dalle fiamme, e l’unico ricordo che resta di quest’estate maledetta sono i tizzoni di migliaia di ettari di alberi, una triste testimonianza di quanto è accaduto ma soprattutto di quanto non è stato fatto!

ono passati ormai più di novanta giorni da quando il Vesuvio è stato avvolto dalle fiamme, e l’unico ricordo che resta di quest’estate maledetta sono i tizzoni di migliaia di ettari di alberi, una triste testimonianza di quanto è accaduto ma soprattutto di quanto non è stato fatto!
E così, come al solito in Italia, elaborato il lutto, passato il clamore della catastrofe tutto è tornato come prima, come se nulla fosse accaduto.
Eppure qualcosa sembrava si potesse finalmente muovere, che finalmente il Parco Nazionale del Vesuvio fosse al centro del dibattito politico, ed invece nulla, e della nostra lettera appello al Presidente della Regione Campania è rimasto solo un numero di protocollo.

Eppure basterebbe una nemmeno profonda riflessione per capire che nel boom turistico che vede protagonista la nostra regione, il parco e i comuni che ne fanno parte sono inesorabilmente rimasti fuori, perdendo l’ennesima occasione di sviluppo.
Quanto tempo ancora dovremmo aspettare affinché le istituzioni inizino a fare il loro dovere e ad elaborare e svolgere una seria programmazione di sviluppo ecosostenibile di quest’area? Quanti treni ancora dovremmo vederci passare davanti di corsa e guardarli da spettatori inermi intenti a lamentarci per le poche opportunità che ci offre il nostro territorio? E soprattutto perché dobbiamo ancora affidarci alla provvidenza per fare in modo che non accada quello che anni fà è accaduto a Sarno e Bracigliano?

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